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Clamorosa novità in Formula 1: il presidente della FIA Jean Todt infatti, al termine di una riunione tenutasi nella giornata di ieri a Parigi, ha dichiarato che l’ultimo Gran Premio dell’anno prossimo, che si terrà ad Abu Dhabi, assegnerà punti doppi rispetto ai tradizionali 25 attribuiti al vincitore. La norma è stata ratificata al fine  di mantenere vivo l’interesse per la F1 – che, con il dominio di Vettel si sta perdendo – fino all’ultima gara, rendendola ancora più emozionante e decisiva.

Se la novità fosse stata adottata negli ultimi anni, il nome del vincitore sarebbe cambiato solo in 2 occasioni: nel 2008 (quando vinse Hamilton di 1 punto nei confronti di Massa) e nel 2012, quando a Vettel bastò un sesto posto per vincere il mondiale con 3 lunghezze di vantaggio su Alonso. Analizzando il 2013 invece, la regola dei 50 punti non avrebbe fatto altro che aumentare il divario abissale che c’è stato tra il pilota tedesco della Red Bull e tutti gli altri.

Un’altra novità emersa dalla riunione di Parigi  è rappresentata dai numeri che i piloti (escluso Vettel che ha d’ufficio l’1) dovranno scegliersi dal 2 al 99 per le loro monoposto e che dovranno mantenere fino al loro ritiro.

Sebastian Vettel trionfa anche nel GP di Abu Dhabi.

Sebastian Vettel vince anche ad Abu Dhabi, nella gara in notturna sul circuito di Yas Marina. Una gara condotta dall’inizio alla fine, sempre in testa, con un vantaggio abissale su tutti gli altri.
Completano il podio Webber (Red Bull) e Rosberg (Mercedes), che nel finale si difende dagli attacchi di Grosjean (Lotus). Quinto “con giallo” Fernando Alonso, autore di una gara dalle due facce. Ottavo Massa con l’altra Ferrari.

Al via ottimo spunto di Vettel che, partito dalla seconda posizione in griglia, approfitta di una partenza difficoltosa di Webber per infilarlo all’interno della prima curva, cosa che fa anche Rosberg  poco dopo. Dietro invece dura 2 curve la gara di Raikkonen, il quale esce indispettito dalla sua Lotus. Week-end da dimenticare per il finlandese che ha dichiarato di non assicurare la sua presenza nelle ultime 2 appuntamenti dell’anno visti i mancati pagamenti dello stipendio da parte del team.

Dopo il primo valzer di pit-stop Vettel è sempre al comando, guadagna addirittura più di un secondo e mezzo al giro e può gestire tranquillamente la sua gara. Al giro numero 20, Webber riesce a sopravanzare Rosberg in seconda posizione, nonostante i problemi di Kers presenti sulla sua Red Bull. Al quarto posto momentaneo si piazza Grosjean, mentre alle sue spalle, distanziate di 20 secondi, si forma un terzetto tra le 2 Ferrari e Hamilton.

Le prime posizioni rimangono invariate fino alla seconda sosta mentre dietro si accende la lotta per la quinta posizione. Alonso rientra a 10 giri dalla fine e mette le gomme morbide, più performanti nel breve periodo e riesce a finire quinto sebbene la sua posizione sia sub iudice visto che al rientro in pista ha rischiato il contatto con Vergne (Toro Rosso) e lo avrebbe superato fuori dal tracciato. Dietro ad Alonso chiude Di Resta (Force India), unico pilota a fare una sola sosta, che nel finale riesce strenuamente a difendersi da Hamilton.

Per Sebastian Vettel si tratta dell’undicesimo successo in stagione, il settimo consecutivo, cosa riuscita solamente ad Ascari (tra il ’52 e il ’53) e a Schumacher (nel 2004). Numeri pazzeschi che il giovane tedesco vorrà migliorare per accaparrarsi l’ennesimo record sin dal prossimo appuntamento, tra 2 settimane ad Austin (Stati Uniti).

Matteo Pifferi