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Destiny

Molto spesso è dura intraprendere nuovi percorsi dopo anni e anni di grandi successi e conquiste, lasciandosi tutto alle spalle per poter creare finalmente qualcosa di nuovo e diverso. La Bungie Studios non è da meno; dopo il grande successo della serie Halo, la software house ha iniziato a dedicare la propria attenzione su Destiny, un nuovo ed ambizioso progetto le cui notizie ormai spopolano per la rete. Non resta altro da fare che analizzarne le peculiarità e decidere se la scelta del team di Chicago sia stata la migliore.

Prendendo in esame il video-gameplay, possiamo iniziare definendo le tipologie di missioni. La prima sulla quale è stata fatta chiarezza è la Strike Mission, una modalità disegnata per offrire un’esperienza shooter rapida il cui scopo è quello di sconfiggere un boss alla fine del percorso. Il video mostra il personaggio principale che si appresta a compiere la propria missione ina località della Russia, ormai desolata ed abbandonata. La pace viene interrotta dall’arrivo di Fallen e Hive, due delle razze aliene ostili presenti nel gioco. Lo scopo del team formato da tre Guardian (i soldati impersonati dai giocatori) era quello di esplorare il Cosmodrome, un’enorme struttura adibita all’accoglienza dei coloni, per poter giungere il Devil’s Lair. È importante puntualizzare sul fatto che Destiny è stato pensato per essere in primis un mondo online persistente: per questo i giocatori saranno capaci di muoversi liberamente nell’ambiente circostante, per imbattersi magari in qualche nemico da uccidere nella speranza di un consistente loot (ottenimento di oggetti ed equipaggiamento presente nell’inventario del nemico abbattuto). Gli obiettivi sulla mappa potranno essere contrassegnati tramite l’utilizzo del touchpad del DualShock4, rendendo così più facili gli spostamenti. Ovviamente ogni razza aliena ha le sue peculiarità e le proprie tattiche di approccio bellico; gli Hive, nemici corazzati, ad esempio, attaccano in piccoli gruppi, cercando lo scontro ravvicinato, mentre i Fallen tendono a cercare il “contatto fisico” andando a stanare i giocatori in eventuali ripari. Queste unità aliene sono però affiancate dai rispettivi capitani, le cui armi possono rendere la vita difficile anche al giocatore più esperto. Al termine del tour dell’area di gioco, quando si tornerà sui propri passi per intraprendere la missione vera e propria, l’ambiente di gioco muterà: nessun altro giocatore esterno, ad esempio, potrà entrare in possesso del loot della squadra, mentre i singoli giocatori potranno contare sul proprio bottino di guerra.

Dal descrivere gli alieni, passiamo ora a definire le differenti classi presenti in Destiny su cui il giocatore potrà fare affidamento: Titan, Warlock e Hunter. Prendendo in esame quest’ultimo, possiamo definirne le peculiarità essendo quest’ultima la classe utilizzata nel gameplay. Naturale è la possibilità di utilizzare attacchi corpo a corpo, oppure fucili da cecchino e un pulse rifle ottimo per gli attacchi da media distanza. Interessante notare però la possibilità di usufruire di abilità speciali, disponibili dopo un determinato tempo di ricarica: una di queste è la Ghost Gun, che mette a disposizione due micidiali colpi capaci di infliggere danni sovrumani a qualsiasi nemico si trovi nei paraggi. Un altro possibile sentiero di sviluppo dei propri poteri speciali porterà all’utilizzo di una seconda abilità, chiamata Arc Blade, una specie di lama che sprigiona energia buona per danneggiare i nemici. Da notare come con l’utilizzo di questa abilità la visuali si tramuterà passando in terza persona, dando modo di indirizzare meglio i propri attacchi. Andando oltre, il Warlock predilige l’utilizzo dei poteri piuttosto che di armi. A Differenza delle altre due classi, quella del Warlock sembrerebbe la più debole in termini di forza bruta, cosa che però è enormemente compensata dalle micidiali abilità da lui utilizzabili, come la Nova Bomb, capace di far esplodere e far sbalzare i nemici. Per ultimo il Titan, che tra le peculiarità annovera quella di poter creare uno scudo chiamato Ward of Dawn, capace di assorbire gli attacchi dei nemici. In base quindi alla scelta di classe, si potrà contare su abilità diverse ed uniche, anche in base all’approccio che si vuole stabilire con il nemico. Ed è chiaro che nella formazione di un team ognuna di queste possa giocare un ruolo assolutamente indispensabile; ad esempio lo scudo fruibile dal Titan, che oltre a proteggere se stesso dagli attacchi nemici, può creare una difesa anche per i propri compagni.

Non possiamo di certo tralasciare l’arsenale a propria disposizione, che sembra tanto vasto quante personalizzabile; ogni giocatore potrà contare su slot dedicati ad armatura, tre armi e granate. Tra queste armi troviamo il cannone a mano, da utilizzare in situazioni ostiche, e il fucile da cecchino per l’Hunter, che molto assomiglia allo Sniper Rifle 99 di Halo. Immancabili sono poi i veicoli per lo spostamento rapido: lo Shrike, ad esempio, permette di muoversi tra i vari ambienti di gioco e di superare determinate alture e ostacoli.

Come abbiamo già accennato, il titolo è stato elaborato affinché il mondo di gioco possa essere esplorato e condiviso con giocatori pronti a combattere e sfidarsi online. Ma in modo o nell’altro i giocatori dovranno pur mettersi in contatto e mostrare un minimo di approccio l’uno con l’altro; ecco perché è stata contemplata (ma non ancora mostrata al pubblico) la presenza di emoticon richiamabili tramite croce direzionale del pad, così come la presenza di balletti celebrativi dopo le vittorie sul campo. Un’altra feature che ancora è rimasta in ombra è legata alle azioni che si potranno svolgere all’interno della Torre, ultimo avamposto rimasto sulla Terra abitato dai Guardian. Questo luogo permetterà ai giocatori di incontrarsi e riunirsi, comprare e vendere oggetti, e formare gruppi pronti a vincere ogni battaglia. Insomma, in quanto a social, Bungie promette molto bene.

Ultimo ma non ultimo è il discorso relativo al comparto grafico. Avendo ancora molto tempo a disposizione per poter lavorare sull’aspetto di ambienti e personaggi, ci soffermiamo sulla frase pronunciata dal community manager della produzione, secondo cui le versioni Xbox One e PlayStation 4 si differenzieranno dalle controparti Xbox360 e PS3 “principalmente per la grafica”. Ovviamente l’utilizzo che la PS4 farà del touchpad è unico, tuttavia i pilastri su cui si fonda il gioco saranno presenti su ogni versione.

In definitiva non resta che aspettare news ed aggiornamenti, su un gioco che varrà sicuramente la pena di giocare.